È in fermento il mondo del gioco pubblico e legale. Da un lato le ultime indagini di mercato e sugli utenti, dall’altra le esigenze delle aziende e dei lavoratori del settore, che appare tra i più colpiti e allo stesso tempo tra i meno aiutati durante la pandemia da Covid 19.
Le ultime indagini di mercato
Le ultime notizie, per quanto riguarda il profilo normativo e dell’utenza, sono quelle che arrivano dalla ricerca condotta dall’agenzia BVA Doxa, un report che porta il titolo di “Il contrasto ai rischi derivanti dai disturbi da gioco d’azzardo”. Si tratta di un progetto di ricerca realizzato grazie ad interviste indirizzate a professionisti e figure operative del comparto. L’obiettivo? Spiegare quali sono le convinzioni intorno al tema del gioco, smontare i luoghi comuni e gli stereotipi e, aspetto di cruciale importanza, dare proposte per un riordino attivo ed efficace, tenendo in considerazione le richieste, i dubbi e i desideri di chi il settore lo vive e lo mantiene in movimento.
Quello che è emerso è che “le leggi regionali espulsive hanno indotto, infatti, la percezione che il gioco induca alla dipendenza perchè ci si concentra sul gioco e non sul giocatore (la cosiddetta ‘Degiochizzazione’)”. È di questo parere Sapar, associazione di categoria che cura gli interessi dei lavoratori del gambling. A finire sul tavolo degli imputati ci sono norme restrittive come il distanziometro, il Decreto Dignità che blocca la comunicazione e la pubblicità del gioco. L’effetto di queste norme doveva essere quello di bloccare il gioco problematico, invece è stato l’opposto. Spiega ancora la Sapar in una nota: “L’effetto stata la creazione di lavoratori di serie B, quelli del comparto giochi, ovvero di un settore che è stato interessato da licenziamenti e perdita dei posti di lavoro. Per questo aspetto bisogna anche considerare una grave conseguenza per le aziende, ovvero la chiusura dei conti correnti bancari a causa delle difficoltà economiche derivanti proprio dalle chiusure delle loro sale”.
La necessità di un riordino
Per questo dall’indagine della BVA Doxa e dalle ultime dichiarazioni degli esperti diventa fondamentale il riordino del settore. Un riassetto normativo e di leggi che guardi soprattutto all’aggiornamento del gambling, alla sua amministrazione e al suo governo e non invece alla sua eliminazione. Un riordino che deve essere pensato insieme agli operatori, ai lavoratori e agli esperti del settore e che deve passare per forza di cosa anche attraverso l’abrogazione del divieto di pubblicità. Solo così infatti si potrà garantire dignità e sicurezza ai lavoratori del settore.