Dopo una breve ma fastidiosa tempesta iniziale fatta di pioggia battente e tiri pericolosi subiti, l’Inter riesce a spazzare via completamente le nuvole e ritrova il sole splendente dei giorni migliori in vetta alla Champions League. Punteggio pieno dopo tre giornate per i nerazzurri che si trovano in compagnia di Psg e Arsenal, in attesa dei risultati di Bayern Monaco, Real Madrid e Qarabaq che giocheranno successivamente. La squadra di Simone Inzaghi continua la sua marcia trionfale europea con una prestazione che, dopo un avvio complicato, ha mostrato tutta la maturità di un gruppo consapevole dei propri mezzi.
La rimonta nerazzurra contro il St Gilloise
La girata vincente di Dumfries e il tiro arcuato di Lautaro Martinez prima dell’intervallo sistemano definitivamente una partita che almeno per i primi quarantacinque minuti assomigliava più a un dipinto surrealista di Magritte che a un capolavoro fiammingo del calcio. Il rigore trasformato da Calhanoglu a inizio ripresa, assegnato dopo un consulto Var per un fallo di mano di Mac Allister che aveva saltato su Lautaro, riporta tutto nel solco della normalità e della settima vittoria consecutiva dei nerazzurri. La squadra belga, generosa ma imprecisa, fallisce le proprie occasioni e poi viene punita con una certa nonchalance dalla grande squadra milanese.
Esposito trova il primo gol in Champions
Nel finale l’Inter celebra anche il primo sigillo in Champions League del giovane Esposito, arrivato su un perfetto assist di Bonny, accompagnato dal coro personalizzato dei 1056 tifosi interisti presenti al Lotto Park. Un momento emozionante per il giovane attaccante che corona una serata perfetta per la formazione nerazzurra, capace di mantenere una media gol impressionante di 3 reti a partita in Europa e 2,5 in campionato. Per chi vuole approfondire le dinamiche del calcio italiano può consultare l’intervista all’AD del Bologna Claudio Fenucci che offre interessanti spunti sulla gestione di un club moderno.
Inizio complicato per i nerazzurri
Con ben sei titolari diversi rispetto alla trasferta di Roma e con la delicata sfida di Napoli che incombe sabato alle ore 18, la squadra di Inzaghi si era fatta trovare inizialmente impreparata, soprattutto sui calci piazzati degli avversari, di fronte alla sfuriata iniziale della Royale Union St Gilloise. Prima di aggiustare la mira in fase offensiva, Lautaro Martinez aveva dovuto salvare miracolosamente sulla linea dopo appena 3 minuti, con un colpo di testa provvidenziale. Tutto questo mentre Sommer aveva appena deviato in calcio d’angolo un tiro insidioso di David per ripetersi immediatamente dopo su una conclusione potente di Rasmussen che cercava il palo lontano.
Le difficoltà della difesa nei primi minuti
I brividi non erano finiti in quei primi minuti complicati, ma i belgi fin troppo frenetici non sono riusciti ad approfittare delle difficoltà momentanee di De Vrij e Bisseck, della lentezza di Frattesi e Zielinski in mezzo al campo, quest’ultimo poi più sciolto in regia nella ripresa. L’organizzazione difensiva traballava di fronte al pressing voluto da Hubert, tecnico belga appena alla seconda panchina con l’Union dopo l’addio improvviso di Pocognoli, eroe del dodicesimo titolo conquistato a 90 anni di distanza dall’ultimo trionfo del club.
Il cambio di passo decisivo
Per ribaltare l’andamento del primo tempo è servito un calcio piazzato battuto alla perfezione: il corner millimetrico di Calhanoglu, deviato da Bisseck di testa su un avversario, carambola su Dumfries che sottoporta non può sbagliare. Poco dopo un sontuoso cambio di campo di Bastoni raggiunge lo stesso esterno olandese che serve Esposito, lesto nel mandare al tiro Lautaro Martinez che non perdona. Così l’Inter si gode il panorama dalla vetta della classifica dopo una serata non banale. Chi desidera approfondire le opportunità legate al mondo delle scommesse sportive può trovare maggiori informazioni sulle piattaforme specializzate.
Il calendario futuro e la sfida con il Napoli
Non c’è dubbio che per i nerazzurri le montagne vere sono ancora lontane e nel primo pacchetto di quattro partite europee, che si concluderà il 5 novembre a Milano contro il Kairat Almaty, la squadra di Inzaghi sa perfettamente che deve fare dodici punti per garantirsi il passaggio del turno. Dovranno poi gestire le trasferte di Madrid e Dortmund, inframmezzate dalle partite con Liverpool e Arsenal a San Siro. I punti già messi in cassaforte e la costante risposta degli attaccanti lasciano tranquillo l’allenatore. Il tracollo del Napoli che attende ferito i nerazzurri dopo due sconfitte consecutive preoccupa invece l’ambiente interista in vista del big match di sabato sera.